domenica 7 aprile 2013

Quando mi concederò di andare a Cuba?

Fin da bambino, quello che mi sono detto era: anche se godrò di meno non sarò mai omosessuale

 Ma tu perché hai giurato a te stesso: non sarò mai gay?

Perché ho capito che poteva creare emozioni molto forti nelle altre persone, poi ho visto commentacci e quindi ho fatto una scelta di ordine, infatti fino ai 27 anni ho ascoltato quel bambino e ho tenuto fede a quella promessa



Questo pezzo l'ho estrapolato dall'intervista fatta dalla Bignardi a Sebastiano Mauri.
Di recente è stato pubblicato il suo primo libro: Goditi il problema.
Lui stesso lo ha definito fortemente autobiografico, e parla della storia di Martino e di come ha vissuto e poi esternato la sua omosessualità.
Ho riportato gran parte dell'intervista, o comunque i punti che ritenevo interessanti (e sono praticamente tutti) per chi non volesse vedere il video.







Queste sono le parole del padre, intervistato per la puntata:

"Ho scoperto attraverso il libro la mia cecità assoluta, è lì che ho trovato il mio elemento di sofferenza, non tanto per la sorpresa, quanto per il fatto che mi abbia sorpreso, avrei voluto saperlo da sempre, lo avrei accompagnato, avrei alleviato le sue sofferenze"

Ora continua l'intervista

Credo sia il caso di chiunque resiste a se stesso, chiunque non accetti una parte di se stesso.
Ogni volta che si combatte un problema, ci troviamo sempre a combattere proprio con i problemi che non possiamo risolvere, ed è come combattere contro i mulini a vento. Forse è inutile lottare, anche perché ti porta ad un percorso di sofferenza.

Capisco le paure di un bambino, capisco le insicurezze di un adolescente, ma poi il giovane uomo perché si è chiuso? Quale è stata la resistenza più grande?

La prima persona a cui si mente è sé stessi. Assolutamente, quindi quello che finisce poi a crederci sei tu. Immagina di pensare di essere attratti da una persona dello stesso sesso, è come essere attratti dalle foto di Cuba, e uno per ragioni politiche decide che a Cuba non ci vuole andare, e allora continua a rimanere con questa immagine di Cuba, vede l'Havana e fa altre vacanze. In realtà in queste vacanze non è che non si diverte.

Cioè tu non volevi essere gay

No, nel tempo però ho anche avuto una fidanzata, per molto tempo e che ho anche molto amato. Uno non è che non vive tutti i giorni, si sveglia la mattina e dice: un altro bel giorno di menzogne.
No, uno da un senso alla propria vita, ovviamente, per sopravvivere.
Poi quando mi sono finalmente concesso di andare a Cuba, ho scoperto che io adoravo Cuba!

Quindi è stata una scoperta tardiva quella di Cuba?

E' stata una scoperta tardiva, però poi ho recuperato

E' stata casuale, inaspettata?

Quello che mi ha fregato, per fortuna, è stato l'amore. Finché uno resiste a pulsioni sessuali, è facile credere a quelli che ti dicono che le pulsioni sessuali vanno combattute e non parlo della mia famiglia ma del sistema.
Pensa che c'è un sito che ti mostra quante volte al secondo sui social network viene usata la parola faggot o gay in senso denigratorio. Se la vedi ti viene l'ansia, è come il debito pubblico, aumenta il numero ad una velocità bestiale. (qui il sito) Per cui uno ha una resistenza ad identificarsi a questa parola.
Tornando al discorso, quando ti innamori, l'amore è la vita stessa, è la ragion di vita. 
E' la ragione per cui vale la pena vivere.
Credere che quello sia sbagliato, convincerti che devi resistere a quella cosa è impossibile. Io non ce l'ho fatta, per fortuna. E poi ho iniziato un nuovo percorso.

Mi ha colpito molto una tua frase, quando una volta mi hai chiesto e fatto notare: hai visto molti gay nell'alta borghesia milanese?

Ho molti amici d'infanzia a Milano e poi quelli risultati gay sono, se non altro, molto al di sotto le medie statistiche. Ho l'impressione che ammettere la propria omosessualità in un ambiente borghese sia difficile.
Probabilmente per le molte aspettative e poi in Italia la situazione è peggiore rispetto al altri paesi.
Basti pensare che nella Comunità Europea sono rimasti altri 4 paesi che non hanno legislato in nessuno modo e sono: Grecia, Irlanda, Slovenia e Polonia, oltre all'Italia. Quello che ci rimane alla fine è la lotta per gli ultimi posti.
E' anche cambiata adesso la percezione dei gay in televisione, non c'è serie tv americana che non abbia un personaggio gay, quand'ero piccolo, c'era solo il vizietto, il foulard, oppure se c'era una storia gay finivano sempre nel fosso. C'è sempre questa condanna tragica, questa assoluta non visione di possibilità di famiglia.
Per un genitore quando il figlio ti dice guarda che mi piacciono gli uomini, subito metti una grossa croce sopra la parola nipotini, può essere anche non vero, ma succede psicologicamente.
Per arrivare a mettere il tuo nome su una frase che inizia con frocio, ci vuole un percorso.

Ci stai dicendo che è ancora tutto complicato, sia dal punto di vista psicologico che dal punto di vista sociale

Secondo me è assolutamente ancora tutto complicato.

Fa più impressione sentirlo dire da te, artista, che gira il mondo, che fa parte di una grande famiglia, persona di grande talento, però ci stai dicendo con che disagio e con che fatica hai fatto questo percorso e ti guardi intorno insomma, consapevole che ci sono ancora un sacco di problemi.

Si, basti pensare che abbiamo avuto un presidente del consiglio, che in nessun'altra repubblica democratica avanzata può succedere, che dice frasi come: meglio andare con le ... che essere gay, insomma, la conosciamo tutti. In Italia quando abbiamo avuto la sinistra al governo è caduto il governo perché hanno provato a far passare, non dico un matrimonio gay ma un atto di serie B con un nome impronunciabile, perfino quello ha fatto cadere il governo, non possiamo fingere che in Italia non ci siano problemi. Perfino la legge contro la violenza, hanno dovuto specificatamente togliere che se uno picchiava un gay chiamandolo frocio per strada non era più grave, mentre per qualunque altra minoranza lo si è mantenuto.
Perché se uno è frocio lo sceglie, questa è l'idea, se uno è gay è comunque una sua scelta e comunque secondo me è anche sbagliata la terminologia.
Anche la parola omosessuale è sbagliata, perché riporta sempre l'accento sulla parola sessuale, ti ricorda sempre che c'è un atto sessuale e a te magari da anche fastidio immaginarlo ogni volta che io te lo dico, Dio mio chissà quei due li che cosa fanno. Dovrebbero chiamarsi omoaffettivi. Il sesso è un dettaglio di un pacchetto molto più complesso, che è soprattutto l'affetto, un progetto di vita.

Come hanno reagito i tuoi amici, questa società dove non è così comune la tua scelta, al tuo libro?

Molto bene, devo dire molto positivamente. Ho preso spunto, per il romanzo, da una scrittrice americana che consigliava alle casalinghe, per sbloccarsi, di scrivere come se tutte le persone che conoscevano fossero morte. Per quanto tragica l'immagine è anche liberatoria.
In questo romanzo ho messo anche i peggior segreti della mia vita, il che vuol dire che adesso chiunque ha accesso ai miei segreti, ma ciò vuol dire che mi sono disfatto dei miei segreti. Io mi sono molto alleggerito, me ne sono accorto, avevo un sacco di fardelli, e le persone che lo leggono intorno a me finiscono per fare la stessa cosa. Consiglio a tutti di lavare i panni in pubblico. Si sta solo meglio poi.



Condivido tutto, dalla definizione di omoaffettivi che trovo davvero azzeccata, alle difficoltà che ancora oggi ci si ritrova a vivere e al dolore che ti attanaglia. Certo uno si può concedere le vacanze che vuole ma prima o poi a Cuba ci dovrebbe andare.
Sebastiano è un uomo colto e affascinante, ne sono rimasto fortemente ammaliato. 
Di sicuro leggerò a breve il libro. 

6 commenti:

  1. Grazie.
    Grazie per avermi segnalato con questo post quest'intervista che avevo perso.
    Mi permetto di divulgare il tuo post linkandolo col mio twitter...
    E' un post prezioso
    :)

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    1. Quale onore! :)
      Contento di poter essere d'aiuto!

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  2. Ciao Fred,
    ti ringrazio anche io per aver diffuso questa intervista, Sebastiano Mauri avrà un altro lettore!
    A presto.

    Francesco

    P.S. quasi quasi comincio a seguire il consiglio della scittrice Brenda Ueland :)...

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    1. Il consiglio della scrittrice devo dire che è davvero interessante, anche se poi non farei leggere e nessuno quello che scriverei!

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  3. Molto bello. Scrive molte cose che non son banali (almeno per me non lo sono state)
    La similitudine con cuba è un po' fuorviante secondo me, ma il resto è tutto così perfetto...sul fatto dell'omoaffettività è così vero, che se le persone fuori dal nostro "ramo" potessero volerla così tanti problemi potrebbero essere evitati.

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    1. Purtroppo ancora molte persone si lasciano soggiogare dai loro concetti di 'amore omosessuale' declinandolo tutto al sesso. Non potrebbero pensare cosa più sbagliata!

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