lunedì 1 luglio 2013

Look right through me






L'ansia ti sale piano e nemmeno te ne accorgi. 
Parti con un piccolo pensiero che ti disturba, poi lo sommi ad un altro e un altro ancora. 
E quello? Certo, come posso non contare nemmeno quello?
E allora arrivi a realizzare che tutto questo è troppo.
Da quanti sopravvivi a questa situazione?
Da quanto hai smesso di vivere?
Da quanto quel tuo sorriso è in realtà un sorriso falso e lo celi così bene?
Dopo tutti questi pensieri e domande che percorrono in pochi attimi i tuoi pensieri, il corpo inizia a reagire in maniera allarmata.
Inizi a respirare sempre più affannosamente, fino a perdere il fiato.
E nell'istante di culmine, ti rendi conto che sei in preda al panico ma allo stesso tempo non hai più alcun pensiero per la testa se non il tornare a respirare.
E quel primo respiro arriva a pieni polmoni, come quasi il primo respiro che hai fatto quando sei nato che ti ha causato il primo pianto della tua vita.
Ora il tuo respiro è decisamente più regolare e all'improvviso riesci a calmarti.
La cosa tremenda è che il tutto accade in un lasso di tempo brevissimo e non riesci a capacitarti di come sia possibile.
Basta, certi pensieri è inutile farseli se si vuole prendere sonno.
Allora ti giri su un fianco, ti raccogli a guscio e cerchi di pensare a tutt'altro e sperare che domani sarà una giornata diversa.



Le giornate spesso le passo in casa, a tergiversare.
Prendo il libro ed inizio a studiare, ma dopo poco perdo la concentrazione e riprendere il filo sembra impossibile.
Ho così tante idee per la testa, mi piacerebbe fare così tante cose, scoprire cose che non conosco e visitare luoghi conosciuti solo per via indiretta.
Eppure continuo a rimanere seduto e a guardare il tempo che inesorabile ha già mangiato un altro secondo, un altro minuto, un'altra ora, un'altra giornata.
Il far niente riesce a vincere sulla voglia di fare.  


"Questi sono gli anni migliori, goditeli perchè poi non tornano più!"





Al momento non posso essere felice, perchè deluderei troppe persone. 
La mia felicità comporterebbe delle scelte che farebbero soffrire le persone che mi stanno intorno.
Piuttosto preferisco soffrire io e in silenzio, che dover subire certi sguardi.

Per quanto ancora riuscirò ad andare avanti così?  



Mi spiace per questo post così tardivo e così triste.
Ma questo post contiene pezzi sconnessi di vita che mi accadono.
In realtà ne avevo scritti altri, ma poi li ho cancellati, non volevo sembrare troppo tedioso.



"Quando uno è giovane tende a credere che la strada per la felicità sia una sola e piena di difficoltà.
 Ma in realtà, è molto più semplice di quanto si pensi" 

5 commenti:

  1. "Non è che la vita vada come tu te la immagini. Fa la sua strada. E tu la tua. Io non è che volevo essere felice, questo no. Volevo... salvarmi, ecco: salvarmi. Ma ho capito tardi da che parte bisognava andare: dalla parte dei desideri. Uno si aspetta che siano altre cose a salvare la gente: il dovere, l'onestà, essere buoni, essere giusti. No. Sono i desideri che salvano. Sono l'unica cosa vera. Tu stai con loro, e ti salverai. Però troppo tardi l'ho capito. Se le dai tempo, alla vita, lei si rigira in un modo strano, inesorabile: e tu ti accorgi che a quel punto non puoi desiderare qualcosa senza farti del male. E' lì che salta tutto, non c'è verso di scappare, più ti agiti più si ingarbuglia la rete, più ti ribelli più ti ferisci. Non se ne esce. Quando era troppo tardi, io ho iniziato a desiderare. Con tutta la forza che avevo. Mi sono fatta tanto di quel male che tu non puoi nemmeno immaginare."
    Da Oceano Mare - A. Baricco

    Non è tardi per te. Forza.
    Ti abbraccio.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. E' un estratto magnifico, così ricco e denso di significato, e soprattutto così vero.
      Grazie per le belle parole!

      Elimina
  2. Una persona saggia (non dico chi) mi ha detto che certi cambiamenti devono per forza avvenire lentamente. Se fossero più veloci probabilmente ci farebbero troppo male, come un cerotto che se lo strappi troppo in fretta ti fa male, con acqua, alcool e pazienza è quasi indolore.
    U'naltra persona saggia mi ha detto che certe cose hanno semplicemente il loro tempo per accadere. Se accadessero prima sarebbe peggio.

    Una terza persona (che spera di essere saggia, e che incidentalmente sta scrivendo queste righe) vorrebbe poterti dire un sacco di cose, tra cui di banalità tipo che hai ancora una vita davanti (che è vero!, mica pizza e fichi) o che gli anni migliori in realtà sono tutti quelli che hai, nessuno escluso. O ancora che le persone che pensi di poter deludere forse (e solo forse) sarebbero contente di vederti felice e basta.
    Ma non dirò nulla del genere e mi limiterò a mandarti un abbraccio che non ha mai controindicazioni. Anzi, a volte fa bene.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. La terza persona è decisamente saggia!
      l'abbraccio è arrivato! :)

      Elimina
    2. La terza persona è decisamente saggia!
      L'abbraccio è arrivato! :)

      Elimina