giovedì 7 febbraio 2013

A chi racconto il mio dolore?

Ho appena appreso la notizia della morte di Arpad Miklos. Aveva 45 anni e ha deciso di togliersi la vita.



Ogni volta che sento queste notizie rimango scosso. Per arrivare al suicidio devi aver provato un dolore atroce, che ti consuma dentro, che non ti lascia più niente, nemmeno la forza di voler vivere un giorno di più.
Ho cercato qualche informazione in più su di lui, ho scoperto che è laureato in chimica, prima di diventare un pornoattore lavorava presso delle aziende farmaceutiche. Purtroppo però viveva a Budapest in pieno regime comunista e quindi non poteva vivere liberamente la sua omosessualità. Con il crollo del comunismo e quindi anche della censura giornalistica si diffusero oltre che le notizie tenute celate per interessi di regime, anche le riviste gay, e grazie a quelle gli si aprì un mondo, diventando poi attore e spostandosi negli USA e ottenendo il successo che lo ha reso noto ai più.
Probabilmente, avendo vissuto una situazione così difficile da giovane, decise di aprire un'associazione in aiuto dei giovani ragazzi gay. Era estremamente sensibile alle problematiche degli ambienti LGBT e si batteva ogni volta che gli era possibile a favore dei loro diritti. 



Le persone che gli stavano vicino dicono che fosse depresso nell'ultimo periodo, che soffrisse appunto di depressione. Però non credevano stesse così male, che stesso soffrendo fino a questo punto.
Depressione, questo maledetto male moderno che colpisce troppe persone, persone delle quali non potremmo mai immaginare.
È una cosa così emblematica, lui davanti alle telecamere si spogliava senza problemi, con naturalezza, eppure non è riuscito a spogliarsi davvero con nessuno.
Perché Peter (Arpad Miklos era il nome d'arte) non ne ha parlato con qualcuno? Cos'è che lo faceva stare tanto male? Perché nessuno se n'è accorto e l'ha salvato?
Credo perché non te ne accorgi, perché spesso sei talmente preso dalle tue cose che non vedi negli altri i problemi, che magari una sciocchezza per te è in realtà un enorme problema per qualcun'altro.
Ho imparato ad avere profondo rispetto per gli altri, non posso giudicare il dolore altrui, devo rispettarlo, capirlo e poi cercare di alleviarlo.
Mi spiace sia finita così, ovviamente non conoscevo Peter però mi sarebbe piaciuto poter fare qualcosa per lui, vorrei poter fare qualcosa per tutti quelli che si sentono soli. A volte potrebbe bastare un piccolo gesto, uno sguardo o un abbraccio, oppure semplicemente ascoltare con attenzione quello che ha da dirci l'altra persona.
Riposa in pace Peter.


Non è proprio il mio genere di canzone, però quando ho fatto attenzione al testo, sono rimasto colpito nel modo in cui hanno comunicato questa 'malattia dell'anima'.
Questo è il pre della canzone, è intitolato solitudine di massa

Si, senti anch' io non riesco più a capire
in 'sto delirio che cazzo succede
aspirante asceta metropolitano,ora nel casino si domanda...
Hey scusi Signore, io cerco una risposta
è il segno dei tempi la solitudine di massa
I can't go on
Yes it is,tu dici che è una malattia dell'anima e quindi
there's a shadow hangin' over me
a chi racconto il mio dolore?
ragione e follia fifty/fifty, si, sono presenti
quando dimmi quando la follia
quando,si,diventa malattia?
Tu dimmi quando/oh when?
Si dimmi quando/oh when?
Nessuno di noi abita il mondo

ma ha la propria idea,
la propria idea di mondo/Can't go on...
Una visione anche distorta/I can't go on like this
Sei tu e la tua ombra
There's a shadow hangin' over me,
now there's ashadow hanging over me...


Ora invece, inizia la canzone

Sei perso dentro freddo e caldo fuori
La gente torna a casa e non riesce più ad uscire
Molti escono di casa e non vogliono tornare

Pareti di una stanza che si stringono
profili di ombra scura si ingrandiscono

Pandemia diffusa
Nevrosi depressiva
Casi lievi che li trovi li distesi per la vita

Bastardo che mi rubi il sonno sei qui con me
Mille passi più lontano sempre con me
Io non ti riconosco somigli a me
all'altra metà di me


Io e la mia ombra
Io e la mia ombra
Io e la mia ombra
Solo io e la mia ombra






8 commenti:

  1. Un bel post. Una bella riflessione. Un bel ricordo. Grazie.

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    1. Grazie per il complimento, detto poi da un blogger veterano fa ancora più piacere! :)

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  2. Si grazie davvero! Voglio condividere con te un video che a me ha commosso davvero tanto, secondo me basterebbe per far star bene qualcuno partire da un gesto semplice quotidiano, non c'è bisogno di eroi, noi possiamo essere oeroi ogni giorno per me.

    Un abbraccio
    Fede_Broc

    link: http://www.youtube.com/watch?v=p8Z-afKPmxs

    Buona visione! :*

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    1. Bello il video, se tutti si adoperassero in quel modo, vivremmo di sicuro in un mondo migliore! Il sorriso ottenuto da un piccolo gesto vale davvero molto!

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  3. P.S. ieri ho visto A Single Man, davvero carino come film, un po' particolare ma bello ;) peccato per la fine...grazie del suggerimento :*

    Fede_Broc

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    1. Il film è particolare, la fine non è banale o scontata o come la ci si vorrebbe aspettare. Colpisce e lascia il segno.
      Sono contento di aver suggerito bene, suggerirò sicuramente altri film allora! :)

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  4. secondo me aveva bisogno di molto affetto. a mia impressione peter aveva lo sguardo molto dolce, un cucciolone. mi sarebbe piaciuto conoscerlo. concordo con quello che avete scritto. basta un gesto semplice per far tornare il sorriso.

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  5. Peccato davvero...se soltanto si fosse trovato davanti una persona come me ad ascoltarlo e capirlo......chissà se fosse ancora qui....Un bacione Arpad/Peter, rimarrai per sempre nel mio cuore....

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